Inizio col dire che è l’unica squadra che non mi è antipatica,  penso a nessuno e che quando fece il suo esordio in Europa, la Cenerentola del campionato, la Leicester italiana fu chiamata da qualcuno, io, come molti altri l’avevo “adottata” seguendone il cammino internazionale.

 E l’avevamo un po’ adottata per quel sano patriottismo latente in tutti noi, eccellenza italiana, unica squadra italiana nel campionato italiano. Non solo a livello dirigenziale, ma nell’organico avendo una rosa per il 95% Made in Italy. 

Era una stagione sorprendente quell’anno: la favola del Leicester e nella massima serie nostrana, la piccola provinciale neroverde aveva incredibilmente raggiunto l’Europa League dopo essersi diplomata “big” appena due anni prima.

Un piccolo comune, una piccola “provinciale” , assolutamente non in senso offensivo del termine, esordiva su un palcoscenico importante come l’Europa per la prima volta nella sua storia. Era impossibile non simpatizzare!

Le favole però hanno anche un lato oscuro, prendete ad esempio quelle dei fratelli Grimm, così dopo tanto clamore è iniziata la parabola discendente del Sassuolo.

Il cambio dell’allenatore, un inizio di campionato difficile, anche se non è anormale crollare sotto il segno di Dybala e la sfortuna dell’ “ultimo minuto” classico dei derby. Il mercato poi è stato insoddisfacente; non aver raggiunto Pavoletti e Duvan Zapata, ha costretto il nuovo tecnico Bucchi  a rimaneggiare la sezione avanzata.

Una sola vittoria a Cagliari, due sole lunghezze dalla terzultima in classifica. Detta così sembrerebbe una squadra senza prospettive, ma ricordiamoci molti dei suoi giocatori: Berardi, Falcinelli pallino biancoceleste, Politano, Adjapong, Magnanelli Cannavaro ed ecco che non appare più così “facile” almeno sulla carta.

Diciamocelo anche, su molti di questi un pensierino se fossi in Lotito lo farei e non solo su Falcinelli. Parecchi sono i profili interessanti di cui può disporre Bucchi. Però nel calcio esiste anche il fattore “sfiga” e tante volte colpisce nonostante tu abbia calciatori più che discreti!

Il Sassuolo non è mai stato un cliente troppo semplice anche se sta passando una fase calante, a sorpresa potrebbe tirare fuori la verve che spesso lo ha contraddistinto.

La Lazio ovviamente è più forte, ma i neroverdi non sono di certo lo Zulte Waregem. Bisognerà stare attenti a non perdere la concentrazione e serrare i ranghi per  non essere presi a “sassuolate”.

Auguriamo tutti ai neroverdi una rinascita sorprendente e di sorprenderci ancora, ma certo glielo auguriamo lontano dall’Olimpico!

 

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